Non molti lo sanno, ma esistono in Italia le leggi sul monitoraggio fiscale (DL. 167/90), secondo il quale vanno indicati in dichiarazione dei redditi gli immobili detenuti all’estero, i conti correnti, i fondi d’investimento, l’ oro, o qualsiasi altro investimento finanziario superiore ai 15 mila euro anche se non si possiedono redditi da tassare.
Si rischia una sanzione del 3% sugli importi non indicati (per le case si fa riferimento al valore commerciale).
Una volta indicati, tuttavia, occorre pagare l’imposta di bollo di 34 euro sui i conti correnti e l’IVIE sugli immobili all’estero, pari allo 0,76% applicato generalmente sul valore commerciale dell’immobile (le imposte pagate all’estero sull’immobile si detraggono).
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