COS’E’ E COME FUNZIONA
La Tasi riguarda tutti gli immobili, case di civile abitazione, fabbricati strumentali quali negozi, magazzini, capannoni, ecc. nonché aree fabbricabili; sono esclusi solo i terreni agricoli e quelli non inseriti nel Piano Regolatore del Comune.
La tasi va pagata interamente se l’immobile è occupato dal proprietario o se è libero.
Tuttavia, se l’immobile per più di sei mesi è posseduto non dal proprietario o da chi ne ha un diritto di uso, abitazione, usufrutto o superficie, ma da semplici detentori, cioè da uno o più conduttori e/o comodatari, questi ultimi dovranno pagare una parte della Tasi oscillante tra il 10 e il 30 %, e il proprietario la parte rimanente.
Per la precisione, ogni Comune determina la percentuale di competenza del conduttore; ad esempio, il Comune di Roma ha stabilito che l’80% della Tasi è a carico del proprietario e il 20% è a carico del detentore.
L’onere a carico di eventuali detentori è di loro esclusiva pertinenza, essendo per legge i proprietari non solidali con i detentori nel pagamento di questa piccola parte della tasi.

SCADENZE
L’acconto è stato fissato allo scorso 16 giugno per i Comuni che avevano scelto le aliquote dell’imposta per il 2014 e il 16 ottobre per tutti gli altri; mentre il saldo è previsto per il 16 dicembre di quest’anno. Tuttavia, per gli immobili siti in comuni che non hanno deliberato l’aliquota entro il 15 scorso – sono 673 comini- si dovrà pagare acconto più saldo entro il 16 dicembre 2014 con aliquota complessiva dell’uno per mille ma senza alcuna detrazione.

ALCUNE CONSIDERAZIONI
Le variabili dei calcoli sono circa 200.000 (si proprio duecentomila), lo ha rilevato l’Assosoftware che monitora tutte le delibere; le regole per le detrazioni stabilite da ciascun Comune sono complessivamente 9.770. Tale numero discende dal fatto che ogni Comune ha scelto le detrazioni soggettivamente, a volte fantasiose, sulla base delle caratteristiche dei propri cittadini, le circostanze dei luoghi ecc.; le aliquote sono state stabilite da ciascun comune italiano ed ammontano a complessive 98.155. La complicazione maggiore nasce dall’incrocio tra TASI e IMU.